Emotional Design

Peccato che sia stata la casa editrice apogeo a distribuirlo: poca pubblicità, scarsa la qualità di stampa, davvero nessuna pubblicità in suo favore. Quanto conta la casa editrice giusta...
Ma il valore di questo libro è enorme. Donald Norman raccoglie in un solo scritto il meglio delle sue riflessioni, ma finalmente da un peso, ed un valore, alla creatività del designer.Nella premessa ci dice:
Se l'estetica fosse capace di modificare il nostro stato emotivo, si svelerebbe il mistero. Consentitemi di spiegalo meglio. [...]
e noi il tempo, glielo diamo volentieri. Concessione non da poco investire del tempo a leggere un libro, ma questo lo merita. Lo sapete, non reciscono centianai di libri. Pochi, buoni, solo quelli. Scusate il divagare, atto umano, ma di questo parla il libro.
Finalmente una ricerca sulle emozioni, e sull'importanza che riveste il lato emotivo nella percezione/fruizione, di qualsiasi cosa.
Questi risultati, e le relative conseguenze, suggeriscono l'importanza del fattore estetico nel design di un prodotto: gli oggetti piacevoli rendono contente le persone, le quali a loro volta tendono a pensare in maniera più creativa. In che modo tutto ciò rende un oggetto più semplice da usare?
Già, perché un oggetto bello è di converso più semplice da comprendere, non per forza da usare, ma da comprendere certamente. 230 pagine circa, per spiegarlo con il solito linguaggio fresco e dinamico che usa Donald Norman. E così individua, da ricerche empiriche, tre livelli di elaborazione: uno viscerale, uno comportamentale, ed uno emozionale. Norman ci dirà che non tutti e tre i livelli si attivano per forza nel confronto con un artefatto, ma che ogni artefatto potrebbe attiverne uno o più, e a seconda di quale livello viene attivato, il design svolge una componente importantissima.
La Bibbia di Guteberg rappresenta per ogni art director il sogno dell'impaginazione. Il rispetto delle forme, delle proporzioni, delle misure. Un armonia di forma portata su carta per una delle prime opere tipografiche.
Fin ora il lavoro dell'impaginatore era svilito, poiché "ma non ha importanza, metti lì e basta". Quante volte se lo son sentito dire? Beh, oggi potrebbero prendere le teorie (e le ricerche, da ribadire) di Norman e portarle ad esempio per l'importanza che riveste l'armonia nella fruizione di un testo.
Tornando a Guteberg e alle proporzioni che usò nella Bibbia... è il testo che più di ogni altro, si diceva, i tipografi sognano di poetr riprodurre, poiché con le sue proporzioni emana una certa tranquillità e spinge il lettore a fuire del testo.
Quante volte avete buttato via un libro perché "su quella carta non si può proprio leggere"? Beh... semplice, comportamento emozione, per molti, anche viscerale, per esempio per un tipografo.
Ho fatto il tipografo nei miei primi anni di lavoro, e do molta importanza alla carta usata per stampare un libro (s'era capito... credo) e così, come la carta, ogni componente degli utensili ha una sua importanza. Avete mai comprato un limoncello? beh, ogni volta che ne compro uno mi trovo a chiedermi: ma perché mai la bottiglia non la fanno con un materiale che richiami la scorza del limone? Perché non mi fanno sentire il limone sotto il tatto? Componente emotiva.
Personalmente credo che questo libro di Norman potrà dare forza a chi come me, nel nostro mestiere ha sempre puntato tutto sulle emozioni dei fruitori; finalmente un testo su cui appogiare le nostre dichiarazioni di guerra al brutto. Anche ai layout orrendi che si trovano in giro sui giornali, soprattutto quelli locali: che schifo caro cliente, nessuno leggerà questa pagina, fa schifo. Che schifo questa pubblicità televisiva, nessuno vorrebbe guardarla, girata in VHS, senza qualità, tutta sgranata... e quella fotografia presa da internet a dimensione di un francobollo e ingrandita in formato 10x15: sgranata, fa schifo.
La componente emozionale, quella viscerale e quella comportamentale... che bello, Norman finalmente si ricrede, ha sempre amato le cose usabili, adesso ama anche il bello (ricordate la caffettiera del masochista? la odiava, eppure la teneva sul davanzale della cucina, e da lì che son scaturite le sue osservazioni...)
Tornando invece alla casa editrice: che scarsa la carta usata per un libro che parla di emozioni!
Comunque, eccovi una scheda riassuntiva del libro:
Donald Norman,Emotional design,Apogeo 2004,242 pagine,18 Euro... non tanti, ma neppure pochi.


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1 commenti:

  1. ardesiano 11:32 AM

    Ho comprato questo libro qualche setimana fa. Al primo posto sulla scala dei prossimi libri da leggere. Concordo sull'economicità dell'edizione ma alla fine.. pazienza, quello che resta sono i contenuti e non l'odore della carta.
    E poi vogliamo parlare della copertina? Il Juice Salif scontornato non è nemmeno paragonabile alla caffettiera rossa di "The Design of Everyday Things"..
    ARD